La torre medievale di Barbaresco a sinistra, il castello di Guarene a destra: ecco le Langhe arrivando da Asti, le Langhe accoglienti. Dietro a Guarene e al Roero, le Alpi e la Francia, ma guidando in valle le si perde di vista e le si immagina lontane. Salendo in collina, a Barbaresco o a Treiso che è più in alto, le si ritrova, maestose e nette.
Quando il cielo è terso si arrivano a vedere il Monte Rosa e il Monviso. Se c’è il sole, al tramonto, si resta senza fiato. In quell’avventura che è la percezione, la montagna nel bicchiere si sente. Banchi di arenarie e di marne azzurre: ecco il mare antico che scorre sotto ai vigneti. Non c’è conchiglia a cui accostare l’orecchio per sentirne la suggestione, ma c’è il bicchiere.
La parola terroir qui si fa sostanza, ci sono sottili sfumature sulle dorsali della stessa collina, e si declina con il vitigno Nebbiolo. Il Tanaro scorre in mezzo condizionando terreni e clima e determinando, come mago scenografo, le tipiche nebbie spettacolo d’autunno.