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Pelissero racconta: la Barbera

La Barbera è il terzo vitigno a bacca rossa coltivato in Italia e in Piemonte arriva a coprire 1/3 della superficie vitata presente.
In passato veniva prodotta in grande quantità per cui era considerata il vino della convivialità, a differenza del Barolo o dei vini passiti che invece venivano considerati rari e preziosi.

ORIGINE DEL NOME

L’origine del nome rimane avvolta nel mistero. Sulla sua etimologia ci sono ancora parecchi dubbi: chi pensa che derivi da vinum barberis, un succo fermentato di bacche selvatiche che godeva di proprietà terapeutiche, mentre altri pensano derivi da barberus, irruente e aggressivo, che allude al carattere forte e rude del vino che si ricavava da queste uve.

Tracce della Barbera si trovano già nei trattati ampelografici del ‘500, ovviamente non con l’accuratezza che riserviamo noi oggi a questa specifica materia. La Barbera si trovava specialmente nel territorio del Monferrato, e intorno al 1600 viene trasportata dal Conte Francesco Cotti nelle sue terre di Neive, ed è qui che forse si può dire che sia iniziata la coltivazione nelle Langhe. Nel 1798, grazie al Conte Nuvolone (al tempo vicedirettore della Società Agraria di Torino), la Barbera entra a fare parte dell’elenco ufficiale delle varietà autoctone del Piemonte.
La Barbera ha ottenuto la DOC nel 1970 e la Barbera d’Asti è divenuta DOCG  nel 2008.

DOVE SI PRODUCE?

La Barbera (vitis vinifera montisferratentis) ha un’ottima capacità di adattamento, che l’ha fatta arrivare addirittura negli Stati Uniti e nel Paraguay. Principalmente viene coltivata in Piemonte con le seguenti divisioni:

  • MONFERRATO: è la Barbera originaria, acidula e beverina.
  • LANGHE: viene prodotta la BARBERA D’ALBA DOC, elegante, corposa, asciutta e densa di tannini perchè molto spesso dimora in terreni atti a Nebbiolo.
  • PROVINCIA DI ASTI: viene prodotta la BARBERA D’ASTI DOCG, rotonda, minerale e profumata decisamente meno asciutta della controparte albese. Alcune cantine la vinificano in modo che resti frizzantina.

CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE:

La Barbera è di colore rosso rubino intenso, dai tipici sentori fruttati di ciliegia, frutti rossi e lievemente floreali se bevuta da giovane, ma che si fanno più complessi e speziati nelle versioni più invecchiate. La Barbera non è un vino da invecchiamento, ma comunque può rimanere in cantina per qualche anno senza perdere troppo le sue caratteristiche distintive.

    • COLORE: si presenta di colore rubino brillante, poco penetrabile perché le bucce sono ricche di antociani che rilasciano molto colore.
    • AROMA: al naso i profumi sono freschi e fruttati, che ricordano piccoli frutti rossi, ciliegie, e con lievi note floreali che tendono allo speziato man mano che il vino invecchia.
    • GUSTO: acidulo, i tannini sono meno spiccati, secco e sapido.

CENNI AMPELOGRAFICI:

La foglia è molto riconoscibile: ha una forma pentagonale e pentalobata, di media grandezza . Il grappolo solitamente è medio, di forma piramidale compatto e alato.
L’acino è medio di forma ellissoidale, coperto da pruina (sostanza cerosa che viene prodotta come protezione dalle cellule superficiali di piante e frutti) e di colore blu intenso. La polpa è molto succosa e ricca, ma incolore. I vinaccioli sono 2 o 3. Non teme i climi ventosi o la siccità, ma possono essergli fatali le gelate e le temperature estremamente rigide. Predilige terreni argillosi e poco fertili.

ABBINAMENTI GASTRONOMICI:

E’ un vino adatto al pasto: si abbina benissimo ad un tagliere di formaggi oppure ad antipasti tipici, o in abbinamento ad un buon piatto di carne. La temperatura ottimale di servizio si aggira intorno ai 18/20 gradi.

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